Siamo agli sgoccioli di questa stagione molto fruttuosa, e l’ultima serata al circolo è stata dedicata ad un argomento leggero, ma neppure troppo, le nostre foto ricordo.

Le abbiamo portate solo Drago ed io, ma potevamo attingere ad un archivio ormai vasto e abbiamo fatto solo una piccola selezione che comunque contava molte immagini.
Si è spaziato da immagini di gite fatte negli anni fino ad una serie di immagini di Malatesta che avevo nel mio archivio, che erano le sue ultime elaborazioni in digitale.
Le ho portate perché il circolo è nato anche dalla sua figura, e in qualche modo la sua traccia la stiamo portando avanti noi. Nelle sue foto ho ritrovato qualcosa che ormai è parte del dna del nostro circolo, oltre le mode, un modo di pensare alla fotografia.
Anche Carlo era presente, come icona, e anche da lui il 36 ha preso tantissimo.
Io lo considero come un mio padre di circolo, mi ha insegnato quel che faccio per fare il mio sporco lavoro di presidente, e lui sento che ha tracciato la linea emotiva che ci caratterizza.
Poi abbiamo rivissuto nelle foto allegre gli eventi, le feste, le gite, i momenti di scatto, e qui la fotografia ci ha restituito il suo valore di memoria storica, con l’aggiunta del filtro del tempo.
Ne potremmo parlare e scrivere per ore, sappiate che in diversi ci siamo emozionati, anche senza vedere capolavori.