Ciao a tutti
il 25 aprile ricorre il 50° anniversario della fondazione del 36° fotogramma.
I fondatori erano giovani appassionati di meno di trent’anni e tra loro Carlo e Roberto.
Da allora il circolo non si è mai fermato, alti e bassi, amici e qualche nemico, più gioie che dolori, tanta crescita, sempre a seguire le nuove tendenze, ma senza mai disprezzare alcuna forma di espressione, sempre con la curiosità del conoscere e di andare avanti, sempre col piacere di stare insieme.
Il 36° è stato ed è terapeutico per tanti di noi, contro le malattie della società, contro la noia ed il disinteresse, contro la banalità, capace di far sentire ognuno di noi inserito in un contesto, senza discriminazioni.
Chi ha fondato il 36° ci ha lasciato una eredità bella ed impegnativa, ha lasciato un circolo che ha un carattere, una storia, un po’ di cultura, e quella visione dello stare insieme che non soffre di prosopopea: siamo bravi? vinciamo concorsi? non credo sia quello che per noi conta, per noi è stare insieme nella e con la fotografia, con quel bell’impegno che ti porta a vivere osservando e assorbendo il mondo, che sia la strada sotto casa, o il paese dall’altra parte del mondo.
Sono passate da noi oserei dire forse un migliaio di persone, tra soci ed allievi dei corsi, abbiamo invitato personalità, abbiamo collaborato con istituzioni, ma rimaniamo noi, contenti di vederci, certo non sempre al top, ma sfido essere sempre al top, che poi è un’esigenza di questi tempi, dei finti valori che ora ci costringono ad essere sempre centrati ed efficienti.
Potrei andare avanti tanto, potrei scrivere un libro, ma tranquilli, per ora non vi tedio, ma vi parlo della proposta che abbiamo accolto di fare una festicciola per venerdì prossimo.
Lo so che è venerdì di ponte, che saremo in pochi, ma non ha importanza: quando il venerdì santo eravamo in 5, eravamo giusti per fare una cosa che ci ha divertito moltissimo, ed è andata molto bene.