Serata Per Orientati Riprese Titaniche

(lo so che è terribilmente tirata… ma sono senza vergogna)

Lovati Massimo, genovese, legato a Pegli, di professione fotografo, creativo, noto in ambito nazionale ed internazionale, età discreta, conosciuto da diversi decenni, non è ancora notorietà d’oro, ma quella d’argento è passata da un pezzo. Come molti di voi sanno io ho iniziato a fotografare nel 1974 e poco dopo sentivo già parlare e vedevo foto di Massimo.

Le sue riprese dei nuotatori ancora sott’acqua mi erano ben note da poco dopo che iniziai a collezionare riviste fotografiche e già ebbi occasione di incontrarlo in una serata da lui condotta molti decenni fa.

Ma ci voleva Max per ingabbiarlo una sera al 36: mi correggo, lui ha ingabbiato noi.

Per i pochi assenti della serata e per i posteri.. Massimo è arrivato con il suo pc, piccolo e potente, e ci ha annunciato 1200 foto da vedere; l’ordine è in parte cronologico ma soprattutto la divisione per sport, e si parte dal nuoto.

Ogni dettaglio tecnico ci è stato svelato, come usare le varie focali, l’uso delle luci, gli iso, come inquadrare, come aspettare il momento dello scatto, come cercare il luogo più interessante per le riprese, come “pensare diverso”.

Ogni tecnica è stata usata magistralmente: la foto ipernitida con mosso congelato, quello che definiremmo “panning”, il mosso totale, la doppia esposizione, il mosso sulla 2° tendina con flash, il supertele, il grandangolo spinto, il fisheye, la ripresa dal trampolino, da sotto l’acqua, a filo dell’acqua , da elicottero, da appeso e tenuto per le gambe, con zoomata e tempi lenti, le sequenze rapide, i vari momenti della gara, come seguire un solo campione.

La sua energia è proprio quella di un atleta olimpico, ma della fotografia e dell’oratoria, dalle 21-21,30 ha parlato ininterrottamente fino alle 2 di notte, e credo abbia concluso quando chi è rimasto è dovuto crollare.

Non ricordo altre serate così intense e frequentate: a parte che erano finite le sedie, eravamo in diversi in piedi in fondo alla sala, e i feedback nel gruppo WhatsApp sono stati numerosi ed entusiasti.

Questo è quanto è avvenuto, poi se si vuole tirare un commento sarà bene avere buoni muscoli per fare un buon lancio! Massimo è secondo me uno dei massimi professionisti nel settore.

Coniuga perfezione tecnica con creatività ed estro, questo genere di foto, quello dello sport richiede una serie di capacità che non sono solo quelle di puntare un soggetto e scattare.

Il nostro eroe è stato fotografo nelle ultime 10 olimpiadi, quindi 40 anni di scatti specializzati ai vertici, dove non è possibile sbagliare, e dove ti confronti con il top mondiale dei colleghi per riprendere il top mondiale dei vari sport.

Se decidi di scattare ai bordi di una piscina, devi sapere dove metterti per poter scattare dalla partenza all’arrivo e durante le fasi salienti della gara, devi conoscere gli atleti e sapere quali sono i  più interessanti, e come nuotano, infatti se emergono per respirare a destra, devi stare alla loro destra altrimenti scatti alla nuca. Devi avere i corpi macchina pronti con le focali utili, sapere già a che altezza scattare, analizzare istante per istante le relative posizioni tra i vari agonisti, e illustrare quanto il primo stia distanziando il secondo… e stiamo parlando di una singola gara di un singolo sport, e sicuramente non ho detto che una infinitesima parte di quanto c’è da sapere fotografando questo sport.

Come si suol dire, tanta roba!

Poi la sua memoria mi ha destabilizzato, la snocciolato i nomi di oltre 40 anni di atleti uno per uno, ricorda ogni situazione di scatto, le scelte tecniche, conosce il mondo sportivo, i retroscena, sa quando le sue foto vengono imitate, ma dovrebbe sapere  che lui è un motore, lui inventa, altri semmai seguono, e se un suo cliché  di scatto viene copiato, sicuramente è vecchio perché lui avrà già prodotto foto con nuove idee tecniche e prospettive.

Sono contento di averlo avuto con noi per una lunga serata, che sia stato apprezzato e abbia dato idee e l’idea di come un fotografo può inventarsi e diventare un riferimento.

Per quanto mi riguarda ci penserò, per la mia prossima vita, in questa  posso dire di aver avuto Massimo Lovati con noi la 36° in una sera di sue foto.

Grazie Massimo da tutti noi.