Abbiamo avuto la serata di fine anno del 22 e quella di avvio del 23 dedicate a 2 grandi fotografi.

Federico si è preso l’impegno di illustrare Richard Avedon, del quale c’è una importante mostra in corso a Milano fino a fine mese. Bene o male conosciamo tutti Avedon, che nell’ambito della ritrattistica è uno dei riferimenti del secolo scorso.

Però la voce narrante di chi ha raccolto biografia e foto ci porta dentro l’autore ma anche dentro l’uomo, come sempre vedere le immagini sapendo cosa c’è dietro completa la visione e ci fornisce nuovi spunti di riflessione.

Giovanna ci ha parlato di Giovanni Gastel, che in qualche modo avrebbe potuto essere nostro ospite, e Giovanna lo ha conosciuto, ma il covid lo ha portato via.

Le 2 serate quindi ci hanno fatto conoscere meglio fotografi  ritrattisti e di moda, per quanto Gastel non si voleva definire così, anzi se pensava a se stesso si sentiva più poeta che fotografo.

Entrambi i nostri amici ci hanno proposto foto e testi, però è stato bello coglierne le differenti sfumature, ogni serata, ogni presentazione ha avuto un suo carattere e ho l’impressione di aver  colto  la bellezza della differenza.

Con Federico e Richard  abbiamo avuto un approfondimento biografico  ovviamente collegato alla sua vita professionale e creativa, con una serie di immagini iconiche entrate nel bagaglio culturale e considerate un riferimento, sia per la creatività che emerge, sia per i personaggi noti al  grande pubblico che hanno trovato nelle sue foto una cristallizzazione spazio temporale della loro personalità.

Federico ci ha accompagnato in questa lettura con la sua sperimentata capacità di relatore mostrandoci un’ampia serie di scatti sapendo scegliere  e commentando quelli più nodali.

Giovanna ha percorso una strada leggermente diversa, sempre con molti scatti dei vari periodi, con accorgimenti diversi, accompagnando ogni serie con brani musicali scelti  per valorizzarne l’impatto emotivo, alternati a letture ed interviste trovate sul web. Tutti noi abbiamo sentito la sua intensa partecipazione per descrivere questo fotografo, ed è stato molto bello che lei stessa abbia mostrato quella parte di se stessa che trova identificazione nella complessa personalità di Gastel.

Dunque Federico attento lettore dell’immagine e dei suoi risvolti culturali, e Giovanna, che più che biografa è stata una messaggera dell’intimo di un fotografo.

Con questa mail potevo solo riassumere le mie impressioni sedimentate da un mese, ma spero che tutti comprendano il valore di queste serate dove una persona si prende l’impegno di fare una approfondita ricerca ed una esposizione per darci nuove luci sui grandi che possono esserci di ispirazione e di arricchimento culturale, serate che penso sia bello mantenere in calendario e frequentare.