L’argomento “presenza assenza” non è dei più facili, non mostriamo un soggetto, non è un ritratto o un paesaggio, non si mostra una azione, ma esprimiamo un concetto con la sola spiegazione tramite immagine che lo evochi.
Quindi mi aspettavo molte defezioni, e poche immagini, in più con una simpatica pioggerellina per non stimolare all’uscita serale.
Subito sbugiardato: ho passato la serata attaccato alla porta perché la sala era piena, e fino a tardi per la consistente presenza di immagini, per quanto contingentate a 8 ad autore.
Le prime immagini che ho visto sullo schermo sono state quelle di Lucia che ha eseguito un discreto compito, ha creato dei dittici con la situazione ripetuta: una con e una senza, come esempio una sala da concerto, vuota oppure con qualche spettatore.
Le critiche sono piovute ma paradossalmente non per il concetto, correttamente espresso, ma per le cornici verdi alle foto, in effetti un po’ azzardate, ma è giusto anche provare questo.
DVD ha presentato qualcosa di concettualmente analogo, qualche situazione urban dove, con macchina sul cavalletto, ha ripetuto l’immagine inserendosi nell’inquadratura: sicuramente la composizione ferrea ha intensificato il messaggio.
Drago ha partecipato con un piccolo gruppo di scatti in officina, dopo il lavoro, a partire dall’orologio che segna l’ora dell’uscita; ha ripreso dunque gli oggetti lasciati per la notte quasi a guardia del luogo di lavoro.
Gabry ha proposto un paio di fantasmi: l’ambiente è una sala di museo, supercolorata, l’occasione è stata colta lasciando la macchina ferma con esposizione lunga e Gabry è volata da un angolo all’altro della composizione, fermandosi qualche secondo per impressionare il fotogramma: esilarante il pensiero di come ha realizzato la sua idea, dentro un museo con le persone che potevano scoprirla in questa danza davanti alla sua fotocamera.
Max ha spaziato con molte buone immagini, e ho avuto il piacere di rivedere alcuni antichi scatti, con figura dietro un vetro di finestra, molto intensa, oppure un ritratto parziale che sembra sanguini per il graffio di una mano.
Fabrizio su tutte ha portato una bellissima immagine, evocativa, di una finestra, probabilmente di una casa abbandonata, con un bel cappello lasciato sul davanzale, assenza e presenza allo stesso tempo.
Io ho portato in modo particolare qualche immagine che aveva la peculiarità del tempo, infatti l’ho scattata quando avevo 20 anni, è passato un pò di tempo: luoghi dentro il Centro dei Liguri, allora meno degradato di oggi, ma sempre caratterizzato dall’assenza.
Rosanna ha riproposto la sua proiezione su Aschwitz, di 8 anni fa, ma sempre coinvolgente.
Parlo per ultimo di Mrx, che aveva già prodotto un bel lavoro su questo tema, realizzato dentro un museo, con instax che gli ha consentito una libertà espressiva con una voluta sovraesposizione per creare un ambiente quasi asettico, iperbianco in cui galleggiano figure.
Un bel lavoro.
Quindi è stata la volta delle 20 di LaGata, una piccola serie di scatti creativi ed autoironici, descriverli è oltremodo riduttivo, solo il trovarseli davanti rende giustizia alla vis creativa della nostra artista.
Vi propongo solo i titoli di ogni miniserie
Fotografia d’interni (ordinati)
Fotografia d’interni (disordinati)
Fotografia Naturalistica
Astrofotografia (stelle di natale…)
Fotografia Glamour
Parafotografia
Fotografia con Citazioni (una su tutte: in my room di Saul Leiter)
Ad ogni titolo si ha un’aspettativa: niente di più sbagliato.
Infine ha concluso la serata Riccardo, nuovo socio, che ci ha sottoposto una serie di scatti di NY.
A diverse buone immagini si è però riscontrato qualche ridondanza, qualche ripetizione, quindi il nostro primo suggerimento per valorizzare le proprie foto è di selezionare, eliminando doppioni o simili, e raggrupparle per genere, tipo traffico, neve ecc ecc.