8’ e 30”
Quando ho programmato il calendario con una serata dedicata a slide di soli 30” pensavo che avrebbe potuto essere interessante ma con partecipazione limitata.
Infatti quando ho ricordato sul gruppo whatsapp del tema della serata mi ero impegnato a produrne diverse sperando di non essere il solo a portarle.
Invece abbiamo visto ben 17 proposte.
Ringrazio tutti i partecipanti che hanno regalato una serata ricchissima e veramente stimolante.
Il primo a proporsi è stato Tomma con la prima di 4 proiezioni: una suggestiva presa in giro alla serie “The walking dead” con una serie di intriganti immagini scattate dentro un casolare abbandonato che si conclude con un favoloso ritratto a Davide monellaccio dalle cui labbra pende un (spero finto) topo morto.
Progetto con inizio e fine, ottimamente curato nei dettagli, ottime foto ben elaborate, perfetta sincronizzazione.
Quindi è stata la volta di Macchia con una serie di foto al cimitero, con uno studio quasi sociale tra tombe a seconda della collocazione più o meno bella. Direi buone foto, peccato senza commento sonoro per qualche problema di sincronizzazione e con un solo tipo di transizione per cui alla fine possiamo considerare il suo lavoro come una serie di immagini in sequenza.
Giuseppe ha scelto una storia autobiografica, sintetica ma esaustiva, e con pochi mirati autoritratti ci ha mostrato il passaggio dalla sua precedente vita, collocata nel suo ambito lavorativo per farci entrare nel suo nuovo ruolo di Fotografo, anche un pò artista. Devo dire che come autoritrattista Giuseppe se la cava bene, ed ha scelto un buon commento musicale, ben appropriato, terminando con una bellissima parola “inizio” anziché fine. Una proiezione pulita, ben espressa ed apprezzata da tutti.
Torna Tomma, con “Crosi” dedicato alla minuscola frazione abitata solo da un abitante di nome Emanuele, una piccola serie che descrive quanto un uomo possa star bene con se stesso ben lontano da tutto e tutti: un argomento su cui riflettere.
Highlanders, uno dei primi lavori di Tomma, quando ai tempi aveva finito il corso e aveva fatto un bel giro con Smiling in moto, una serie dedicata ai giochi degli Highlands, ottimi scatti e un ottimo commento musicale, sempre perfettamente sincronizzato, e la classe del nostro Beneamato era già riconoscibile.
Se il tema è “ T R E N T A S E C O N D I “ ovviamente pensi a fotografare le singole lettere, fatte con qualche gioco di costruzioni di tuo figlio, e magari con una ispirazione ad ogni lettera che compone la frase che diventa l’iniziale di qualche luogo italiano noto per il turismo, e alla fine, sempre per logica ci metti la musica dell’intervallo della Rai, e naturalmente tutto questo è il parto della mente creativa del nostro DVD… sempre bravo e divertente.
Max ha scelto una visione classica dello slide, con una sequenza di ritratti eseguiti durante una serata musicale jazz su un bellissimo terrazzo con Genova sullo sfondo. Ottime riprese sia di esecutori che del pubblico con il sottofondo musicale della “pantera rosa”
Come ci ha poi detto Max, è stato un lavoro costruito velocemente ed in effetti ha qualche sbavatura nella sequenza ma comunque fruibile e piacevole, magari lo rivedremo con qualche miglioramento.
Tocca a me, con la prima proposta dove ho scelto UNA SOLA foto scattata a Roma, ma poteva essere ovunque, senza un particolare soggetto, ma mi sono divertito a fare un esercizio che ricorda quelli che si facevano in camera oscura, di ritagliare pezzi di immagine dentro l’immagine, creando nuove associazioni, poi ho usato una non sincronizzazione, diverse foto avevano un tempo di visualizzazione di soli 2 decimi di secondo, per poi passare ad altre con effetti diversi; la musica che ho usato non è melodica, ma un pò ambient, per dare un effetto vagamente urban, non volevo una storia, volevo una sensazione visiva. Ai presenti il giudizio.
Andrea Carlini, comico di Colorado, sa stare davanti alla macchina di ripresa, che sia una telecamera o una fotocamera, e Fabrizio, che lo ha ripreso in sala posa, ha estrapolato una serie di divertenti espressionimontate benissimo con ottimi effetti. Quando Fabry mette mano alle proiezioni fa sempre cose particolari, proiezione tecnicamente molto curata.
Manu ha un curatore d’eccezione, il papà, che viene chiamato per servizi, prepara il set e si fa aiutare; gli mette in mano una certa attrezzatura quindi lascia il figlio libero di scattare.
E Manu ormai sa come fare, quindi crea una delicata sequenza di ritratti di un ragazzo e una ragazza sul porticciolo di Camogli, che diventa una leggera testimonianza d’amore, con questa serie di ritratti mai uguali e dove il fotografo non è preponderante ma invisibile osservatore.
La tenda, dobbiamo montarla su un prato, vabbè prima mettiamo la macchina in posizione così poi vediamo la serie di foto del montaggio.
Potrebbe essere stata questa la frase pronunciata da Tomma prima di costruire l’alloggio notturno.
E non potevamo che sbellicarci dalle risa con questa specie di time lapse.
Pier ha sempre un occhio impegnato, spesso colto, mai banale, e l’argomento proposto è stato la musicoterapia: quanto la musica può aiutare anche chi è costretto in una sedia a rotelle.
Devo confessare che non ho letto correttamente subito le foto, colpa mia, vedere una casa di riposo mi fa alzare subito un muro emotivo, poi la musica, da ballo, era leggera e mi sembrava contrastasse con la tristezza dell’ambiente, ma Pier mi ha pazientemente spiegato: l’uomo ripreso non voleva sottoporsi a questo tipo di cura, ma poi dolcemente accompagnato dalla moglie ha trovato un attimo di serenità.
Questo commento secondo me è importante, poiché nell’interpretazione delle immagini le persone coinvolte sono 2, l’autore e l’osservatore, ed entrambi devono avere la stessa simbologia di comunicazione altrimenti uno dei due è fuori dalla comprensione; in questo caso io non ero mancante della decodifica simbolica, ma ponevo un filtro emotivo che sopravanzava il messaggio direi ben espresso quindi la spiegazione di Pier mi ha fatto entrare nel quid. Un personale ringraziamento.
Quando ho pensato ad una mia proiezione da 30” avevo in mente una piccola serie fatta in casa, scattando foto ad una specie di manichino, quella testa in polistirolo a sembianza femminile su cui si mettono parrucche o occhiali. L’ho tenuta, era in casa di una zia, ed ero indeciso se buttarla, ma ogni volta che la vedevo, lei mi guardava, così domenica mattina le ho fatto girare la casa, bagno compreso.
Ho così realizzato una quindicina di foto da mettere nei miei 30” ma come?
far girare le immagini per 2 secondi l’una mi sembrava scontato per il genere di foto, un pò strane, per cui mi serviva qualcosa di adeguatamente balordo, e, trovato un ottimo pezzo di Phil Collins per sola batteria, molto dinamico, ho deciso un esperimento con 2 decimi di immagine e 2 decimi di nero, secchi, anche ripetendo le immagini, magari manipolate in vario modo, anche qui senza inizio e fine, solo una pazza proposta.
Qualcuno l’ha apprezzata e ringrazio.
Aldo è una fortuna per noi, propone spesso, e propone qualità, la prima è una proiezione dedicata al treno degli anni ’20 che da Brignole a Rossiglione ripercorre la tratta con i passeggeri vestiti con abiti d’epoca, quindi ne è venuta fuori una simpatica sequenza ben realizzata.
La seconda proposta è sul gioco delle bocce, con questi allenati vecchietti che si sfidano su campi cittadini: Aldo ne ha tratto una bella proiezione, completa e con una storia ben raccontata, personalmente ho gradito questa serie di foto dove ogni immagine raccontava.
La proposta di Mrx mi è piaciuta molto, una serie di numerosissime foto senza fiato, anche lui ha scelto tempi di decimi di secondo, creando flash di immagini che volano sulla retina, scattate dentro una Las Vegas quanto mai caotica, disordinata, iperattiva, abbagliante. Il commento musicale è di quelli da MRX che ama il rock duro (duro: un eufemismo) ma assolutamente adeguato.
In effetti ho visto Las Vegas!
L’ultima non desideravo arrivasse per ultima, ma è andata così, la mia sul viaggio in treno con Federico Drago e Giampiero.
Personalmente mi piace viaggiare in treno, e come penso tutti, apprezzo il mondo che mi scorre davanti.
Non ho fatto nulla di originale, ho solo provato la possibilità di scatti veloci della mia nuova macchina a 9 fotogrammi al secondo, fotografando il paesaggio attraverso vetri sporchi, poi l’ho puntata verso Federico che se la dormiva, e infine verso Drago e Gian che mi guardavano perplessi, fotografandoli inutilmente a 9 fotogrammi al secondo, e sempre inutilmente li ho messi sulla proiezione con una suite di Bach per violoncello solo… se fosse durata oltre 30” penso che avrei rischiato il linciaggio, ma sono stato tollerato.
Dopo la visione speravo in qualche spontaneo commento, ma in qualche modo ho dovuto stimolarlo.
Mi spiace dire “ho dovuto” ma credo sia una bella cosa, oltre che una manifestazione di rispetto, commentare le immagini viste in una serata di circolo, vabbè comunque c’è stata risposta.
Interessante l’analisi di Silvia: alcune proiezioni avevano una storia da raccontare anche se in poco tempo, e su tutte il time laps di Tomma, poi abbiamo parlato di come adeguare la musica usando programmi specifici per fare un pò di taglia e cuci, vedi audacity, che consigliamo di scaricare, gratuito sia per mac che per pc.
poi ogni autore ha in qualche modo spiegato le sue proiezioni aggiungendo qualcosa che ci ha chiarito.
Il commento più negativo è sul troncare ai 30” alcune proiezioni, come ad es ho fatto io sulle mie.
Ma posso dire non a giustificazione ma per dare motivazioni a certe scelte, che se in una proiezione volutamente non c’è capo né coda, penso che ci sia un senso, non necessariamente apprezzato, ma inteso dall’autore, ne non creare un cappello finale alla propria produzione, faccio un paragone banale: un’immagine stampata e non montata su cornice, ma a vivo, che in qualche modo fa parte del mondo, non viene delimitata.
E’ solo una proposta, su cui ragionare.
DIrei che è stata una serata ottima, molti hanno chiesto di ripeterla; molto materiale direi sempre buono qualche volta ottimo, dove ogni autore si è espresso con una sua personalità.
Abbiamo avuto tanta varietà di immagini, temi e montaggi da essere da stimolo per tutti, sia per chi ha proposto che per chi era presente. Direi che è espressione di un circolo veramente capace, e considerando che negli ultimi tempi abbiamo sempre valutato le immagini come singole e mai montate in slide, il risultato a mio modo di vedere è sbalorditivo.
30” è stato un tempo breve ma tutti sono stati capaci di sfruttarlo per esprimere, sicuramente tutto è migliorabile, ma come frequentatore di questo circolo da oltre 25 anni direi che il risultato di questa serata è da annali.
Questo è e rimane il mio parere, i presenti non devono essere influenzati dal mio giudizio, anzi nelle prossime serate non mi dispiacerebbe che fossero espressi pensieri che reputate debbano essere condivisi con tutti.