Il nuovo ciclo

Da inizio stagione abbiamo rimesso in discussione le attività del circolo, le serate, le uscite fotografiche, i temi scelti, lo sapete, ne abbiamo parlato alla nausea.

Ieri sera abbiamo iniziato ad applicare quanto elaborato:

-le foto dei 6 temi indicati

-l’elaborazione di un raw messo a disposizione da un socio

-pillole di tecnica

-un autore da discutere, che sia famoso o emergente su web

Questa è la traccia ma con anche modalità di approccio alla discussione differente rispetto ai mesi e anni scorsi.

Un cambiamento del genere non è banale per un gruppo, perché poi ci sono gli affezionati al vecchio stile, quelli che stanno a vedere alla finestra come andrà, quelli che tanto non cambia nulla, quelli che a me non hanno chiesto il parere, quelli che ma era stasera? Quelli che io remo contro a prescindere, quelli che non si esprimono.

Ovviamente nel nostro gruppo non è così, solo che mi diverte pensare alla varia umanità che viaggia nella società con livelli di consapevolezza molto raso terra, fa parte del mondo.

Ma tornando a noi invece, tutti desideravamo una piccola rivoluzione, e secondo molti di noi sembra che, almeno ieri sera, ci siamo riusciti.

Lo dico sottovoce perché del domani non c’è certezza, e ripetere una serata così richiede impegno.

Ma veniamo al riassunto

Temi, già alcune proposte sono arrivate, dalle 4 alle 6 foto a testa, e la discussione non era su quanto fossero in tema, quanto fossero corrette, ma quanto attinenti al progetto di chi le ha scattate.

Maurizio con le curve ha portato alcune foto architettoniche, gli abbiamo spero fornito degli spunti per procedere

Stefano ha portato alcuni sfuocati molto delicati, ha peraltro preso ispirazione da una  fotografa dell’est che alcuni di noi conoscono.

Antonella con le sue foto ha addirittura affrontato due varianti del tema “zone di confine”: tanto per dire una foto riguardava il confine tra il reale e la realtà virtuale della tv, per nulla banale.

Giuseppe ha fatto interessanti scatti su attrezzi da cucina, quasi astratti e con una tecnica di luce artificiale molto promettente.

Non elenco chi ha ancora portato, siamo comunque a livello di prime bozze, ma quel che conta è che su ogni bozza abbiamo ragionato tutti.

Quindi abbiamo cominciato a vedere le post-produzioni sul raw che ho messo a disposizione e io stesso sono rimasto basito della fantasia con cui si poteva ri-vedere una foto.

Da autore posso dirvi che è stato emozionante, e a mio parere ogni risultato apparteneva decisamente di più a chi ha elaborato che a me (il vecchio detto: non me la sento più mia) ma ne sono felice, perché ognuno ha provato gratificazione a toccare la foto.

Accenno solo a Giovanna che con le sue 4 elaborazioni ha creato quasi una serie tipo Andy Warhol con il ritratto di Marilyn , bellissime.

E non dico di Emilio, chi vuole venga al circolo a vedere.

Stefano poi senza grossi problemi ha creato una pillola di tecnica sul fuoco che volentieri condivide.

Quindi siamo partiti con la miniserie di Emilio, una slide, quasi una multivisione, su scatti fatti dove lavora, ma davvero con un risultato sorprendente: amiamo essere stupiti da Emilio.

Infine Vittorio voleva condividere un fotografo conosciuto su Instagram, Ramtin Firouzian, fotografo e cineasta di grande sensibilità, ma le foto le abbiamo apprezzate in una bella slide ben confezionata.

Materiale ne abbiamo avuto tanto, e non ci siamo persi in chiacchiere, discussioni impegnate ma in leggerezza, come pensiamo sia bene.

Quando è finita la serata ero veramente soddisfatto del risultato di queste settimane di cogitazione, questo è il risultato di un gruppo di persone che con idee chiare si sono messe in gioco per dare al circolo proposte, concretizzandole.

Ieri ho visto con stupore quanto un buon lavoro di gruppo, senza prevaricazioni, ma con il rispetto per ogni idea altrui abbia funzionato sin dalla prima sera, e credo che tutti abbiamo apprezzato sia il lavoro svolto, sia la responsabilità di cui ognuno si è fatto carico.

Un risultato che Indica quanto il nostro 36 sia un circolo vitale e pieno di risorse, con un substrato culturale molto sviluppato, con individualità spiccate.

A chi serve questo? A noi, per vivere bene, per avere un senso nella vita, il senso del piacere di stare in compagnia e di essere  sempre nel 36 anche quando siamo soli a scattare, o davanti al pc ad elaborare.

Autoreferenziali? Probabilmente si, ma senza prenderci sul serio.