Anzi a 210, questi sono i km che separano Paolo dalla sua 2° vita, in quel di Livorno, e da dove parte per scattare foto a Rosignano.

Se iniziamo per ordine, troviamo la colpa, o meglio il merito in Maurizio, il nostro amico photoeditor, che consiglia di ragionare su lavori realizzabili sotto casa, e di questo non posso che essere d’accordo con lui, infatti ancora oggi, uscendo per un mio piccolo progetto, sto scoprendo intorno a me luoghi nuovi, basta cercarli con un intento.

Qual è stata la molla di Paolo? Che esista la Solvay lo sappiamo tutti, e credo che molti di noi siano a conoscenza che il litorale antistante la fabbrica abbia la sabbia bianca, ed un mare che sembra caraibico. Ma perché? Paolo ha cominciato a farsi delle domande, conosce il luogo, perché è uno di quelli che la mattina di sabato dici: “andiamo alle sabbie bianche?” E ti trovi in un posto bello, con acque chiare anche se un pò  torbide, e ti abbronzi una bellezza con tutto questo biancore. Ma va tutto bene? Il nostro amico ha cominciato a trovare cartelli stradali per eventuali emergenze, ma non in prossimità della spiaggia bensì a 2 km dall’interno. Così comincia a girare la zona con la sua fotocamera e alla fine ci ha offerto il prodotto di una ricerca dove salta all’occhio l’impatto ambientale, per quanto esteticamente gradito, ben vicino alla fonte di produzione.

È stato molto interessante sentire la storia della fabbrica Solvay vecchia di oltre un secolo, delle modalità con cui si serve delle materie prime, dal calcare all’acqua di mare, e di come smaltisce, nel mare, i prodotti di scarto.

Abbiamo avuto anche un intervento da parte della nuova iscritta Lavinia, che con la sua laurea in chimica ci ha ulteriormente spiegato nel dettaglio le attività della Solvay.

Nel mentre qualcuno ha anche cercato in rete notizie che riguardano indagini ufficiali sull’inquinamento circostante, un po’ poco chiari ed esaustivi.

Quel che è certo è che l’obiettivo di Paolo è stato puntato sia sui percorsi dei canali tra fabbrica e mare, sia con i collegamenti viari o navali, ed anche su come la popolazione vive il luogo, dalla balneazione estiva alla pratica sportiva del kitesurf.

Molti gli interventi anche suggerendo eventuale completamento del reportage con ricerca nel paese di Rosignano, ma ragionandoci, il lavoro è nato sulla particolare accettazione, anzi apprezzamento di un luogo profondamente mutato per gli scarichi, dove non esiste flora e fauna, con una trasformazione esteticamente piacevole: sembra un paradosso ma è così, l’inquinamento che migliora un paesaggio è accettato.

Semmai confrontandoci con Paolo abbiamo valutato qualche ridondanza di immagini aventi soggetti simili, mentre personalmente ho trovato auspicabile un incremento di foto di bagnanti un po’ più ravvicinate. E se Paolo riuscisse ad avere il commento audio da parte di un lettore toscano sarei felice di rivedere il suo lavoro implementato.