Se andiamo indietro di qualche mese ricorderemo delle foto di Norberto con elaborazioni un pò particolari, non sempre condivisibili, invece questa volta, con riprese del palazzo vicino alla prefettura, erano abbastanza curate come taglio e inquadratura, e il bianconero lo abbiamo trovato molto apprezzabile, molto materico.

Devo dire che certe rese danno il piacere della visione.

Poi è stato interessante il fatto che Norberto si sia posto il paletto del taglio quadrato o dei 4/3, con discussione sui vari formati-

Pier invece ha portato alcune foto della serata precedente, dove finalmente ci si è incontrati di persona, quindi foto di un porto antico all’imbrunire delle giornate più lunghe dell’anno.

3 foto avevano il timbro della libera mente, con un mosso, una elaborazione con sfuocato selettivo, e altre semplicemente scattate in un momento sereno, e basta questo perché alle foto si associ il ben essere dell’incontro tra amici.

Giovanna invece ha solo liberato la sua mente, ovvero ha seguito a modo  suo la tecnica del mosso della Olga Karlovac, 4 scatti con 2 tecniche diverse, e con risultati ottimi, specie su un’immagine che ha trovato unanime consenso, dove il mosso diventa lieve colore in tenui strutture, con una convincente verticalità che sfida i limiti del formato dell’immagine.

Ma veniamo alla prima rappresentazione di foto che mi hanno ispirato il titolo della serata, alcuni interessanti scatti di Giorgia, che per fortuna in questo periodo ci sta offrendo spunti per nuovi commenti.

In questo caso diverse le foto scattate a Palermo, un pò di architettura, un pò da buon turista ma con occhio raffinato, un pò da reportage, il risultato è una Palermo varia, con tagli a volte azzardati ma ben riusciti, a volte con intuizioni piacevoli come una vecchia auto come la 126 verde oliva a rappresentare una modalità di mobilità a cui non siamo più abituati.

Senza dimenticare la foto iniziale dove il vicolo preso d’infilata, racconta da solo la storia della gente di questa città.

Devo dire di essere stato piacevolmente colpito anche dai livelli di indagine su ogni foto, molto approfonditi che hanno esplorato sia l’aspetto formale che contenutistico, cosa che stranamente mi sembra più completa di quanto fosse nelle serate passate in sede.

E non solo con queste foto ma in generale su ogni proposta.

Infine Drago ha proseguito mostrando un’altra serie di foto, anche nel suo caso, a Palermo.

Drago ci ha già mostrato una sua nuova tendenza formale, sia nella scelta del formato, sia nella post produzione desaturata.

Sia l’uno che l’altro aspetto sono stati argomento di dibattito.

Un taglio 2/3 o un quasi panoramico dello stesso soggetto creavano in effetti grandi differenze, con una sensazione a volta di grande dinamismo dell’immagine, con un coinvolgimento diverso.

Sul colore, dobbiamo dire che per Drago è un bel salto dal suo essere convinto bianconerista, e lo sta sperimentando con grande gusto.

Poi si può discutere se la sua elaborazione sia più vicina o no alla realtà percepita, ma sta di fatto che il risultato è piacevole. E in ogni caso certe foto erano di base, indipendentemente da tutto, veramente ben riuscite, o meglio come amiamo dire “buone”.