Paolo, fa parte del nostro circolo relativamente da poco tempo, ma ha una storia fotografica che inizia molto tempo fa, come per alcuni di noi “vecchietti” (parliamo di anni 70/80).
Nella sua serata ci ha proposto diversi lavori recenti, tutti in digitale anche se da qualche tempo ha ripreso a usare pellicola è chimici in camera oscura.
La prima piacevole sorpresa è che diverse presentazioni erano slide sincronizzate con commento sonoro, e sappiamo che questo lavoro porta via del tempo.Ma andiamo per ordine
– Sunrise at Bryce
Durante una permanenza lavorativa negli States, Paolo ha avuto modo di visitare in varie stagioni il famoso Canyon, quindi ci ha proposto una slide con una serie di paesaggi invernali, inediti visto che normalmente il luogo viene visitato nei periodi più caldi. Per avere certe foto vi basti sapere che si è mosso da casa alle tre di notte.
– Cuba “Black and White”
La scorsa estate è riuscito a visitare Cuba prima della sua trasformazione in macchina turistica, e ci ha offerto una visione in BN di una serie di street colte con occhio attento sulla gente. Ho notato la sua post produzione, molto attenta a preservare le tonalità intermedie
– 1995 Don’t Forget Srebrenica 2015
In diversi abbiamo fotografato quest’evento, quindi ho rivisto immagini che alla fine sono sempre forti, cariche di emozione, con tagli di luce che sottolineano l’intensità del momento. Diverse volte Paolo mi ha confessato di quanto sia stato trascinato dall’evento; stessa cosa che era accaduta a me ogni volta che sono andato
– My name is Behka
Paolo è riuscito a entrare in una storia, una donna che ha perso il fratello nel genocidio, e le istantanee di famiglia assumono un valore nuovo, quando si legge nel viso di un ragazzo il suo destino.
A chi rimane resta un ricordo, e al fotografo un’occasione per vivere accanto chi piange.
Impossibile non entrare nella Com-Passione.
– Nepal “Brick Factory Bhacktapur”
Un luogo semplicemente disumano, le macchine da lavoro sono dei ragazzini che trasportano per centinaia di volte al giorno decine, centinaia di mattoni.
Visi fieri, visi spenti. Vivessi centinaia di anni mi chiederei sempre: perché …
– Nepal “Portraits”
Un luogo, al contrario del precedente, di meditazione. Qui i volti ritratti danno la misura della profondità del pensiero.
– U-Theatre
Difficile riprendere spettacoli teatrali, manca tutto, il movimento, i suoni: eppure Paolo è riuscito a comunicare la forza e l’eleganza dei movimenti di questi suonatori di tamburo, insieme a un commento sonoro preso in diretta.
Ogni presentazione era formata da una attenta selezione, senza foto ridondanti; sintetizzando direi che Paolo ha misura, nello scatto, senza sovrastare i soggetti, nella selezione, senza abbuffare di immagini, nella postproduzione, lasciando la foto più naturale possibile.
Un grazie a Paolo che ha condiviso con noi esperienze forti e coinvolgenti.
Ma una prossima volta organizzeremo una serata di visione di stampe da camera oscura, sono curioso di vedere la produzione di paolo e di chi come lui e me è tornato al vecchio amore a luci rosse…