Un libro: dormire, forse sognare; autore Ferdinando, che ha raccolto da migliaia di immagini una selezione di circa 80 foto fatte per il mondo a dormienti, addormentati, che fossero uomini, donne, vecchi, ragazzi, cani, femmine, statue.

Una ricerca iniziata quando si è accorto che fotografare chi è nel mondo dei sogni era per lui fonte di ispirazione, quindi iniziò una ricerca tra le migliaia di negativi su questo tipo di situazione, con una prima selezione a maglie larghe che poteva portare ad un interessante portfolio.

Particolare a questo punto l’evoluzione che lo portò a cercare immagini nuove, ma la ricerca andava non bene, era cambiato l’approccio giusto, che non era cercare la foto ma trovare la situazione dentro di lui, insomma le nuove foto non funzionavano, quindi ritornò al vecchio approccio con le nuove immagini, un lavoro durato tra tutto una ventina d’anni, con l’esito di un libro uscito nel ’97.

Ed era l’argomento dello scorso venerdì onorato da Giovanna, Giampiero e da Aldo che hanno portato 3 gruppi di immagini.

Giovanna ha scelto di fotografare le statue a Staglieno raffiguranti il “sonno eterno”, molto curate in un bel bianco nero, sempre ineccepibili.

Aldo l’ha fatta da padrone portando una notevole raccolta di foto prese durante i suoi numerosi viaggi, con una bella serie di street, anche lui in bn, con tante situazioni sempre differenti, ma prese con delicatezza, e deve essere stata una bella ricerca tra la sua notevole mole di immagini.

Giampiero ha proposto vecchie immagini dal suo street preferito, preferibilmente parigino, molto colte a mio parere, ben ambientate vicino a strutture o statue con divertenti accostamenti.

Tre piacevoli lavori.

Quindi abbiamo potuto vedere un’opera prima, il basilico, questo sconosciuto, una interessante ricerca di Manu, il figlio di Max, che durante una escursione alle serre di Prà ha documentato la fasi salienti della produzione del principale ingrediente del nostro benamato pesto. Non nascondo che mi ha impressionato la modalità della produzione ormai decisamente vicina ad una produzione industriale, ma sempre con una base di artigianalità. Oltre alle visuali delle serre, si sono visti i vasetti con i germogli appena nati, le macchine che li preparano, il personale, insomma quel che serve.

I nostri complimenti al giovane autore.

La serata è terminata con la visione delle foto del libro di Scianna, da me riprodotte per l’occasione:

qualcuno ha osato commentare che tranne un paio di Ferdinando, quelle di aldo erano superiori.

Credo che ci sia una bella differenza operativa tra gli anni di viaggio e quindi di occasioni di Scianna e i giorni contati e veloci passati da Aldo nelle sue mete, cionondimeno si poteva tranquillamente mescolare le carte e secondo me difficilmente si poteva cogliere il tratto saliente del fotografo siciliano rispetto al nostro Aldo, e considerando che c’era anche qualche statua, il gioco di confronto si poteva fare anche con le foto di Giovanna e insomma ne siamo usciti assolutamente bene, abbiamo tra i nostri soci un archivio importante che può reggere il confronto con autori celebrati.

Il prossimo venerdì siccome è un prefestivo avrà tema libero, mentre si prospetta all’orizzonte un altro tema interessante per la serata: 1 nessuno 10 (10 foto per un soggetto) e approfittate delle feste di pasqua per realizzarlo se vi interessa.

é uno dei migliori modi di esercitare la propria capacità di comunicazione usando la fotografia come linguaggio.

Lo dico anche a tutti i ragazzi che hanno terminato il corso di fotografia, di approfittarne.