È stato il bis di una serata, avvenuta qualche tempo fa con la presenza virtuale del nostro amico Garofalo, ma questa volta abbiamo provato a centrare il focus su aspetti diversi.

Mentre la prima volta si analizzò il valore del prodotto multivisione, o chiamatelo slide o ancora proiezione con commento sonoro, questa volta abbiamo provato ad analizzare tutto il materiale proveniente da un progetto durato la bellezza di 2 anni.

Ma andiamo per ordine

Marco D ha deciso di scattare all’interno del suo posto di lavoro, sia per descrivere il processo produttivo, sia per mostrare i colleghi nel quotidiano; i quali non hanno ostacolato in alcun modo la sua attività di fotografo e nel tempo si sono anche dimenticati che lui era lì con il suo obiettivo a riprendere sia nelle fasi lavorative che nelle pause.

Il prodotto è oltre un centinaio di foto che non solo illustra il come si fa una delle loro macchine, ma sottolinea comportamenti e gesti che mostrano il rapporto tra l’uomo e il suo ambito lavorativo.

Marco ha quindi scelto il suo gruppo di foto anche in base al commento musicale (Abigail Mead & Nigel Goulding: Full Metal Jacket) dando un ritmo serrato con ritratti ambientati.

Anche questa volta non abbiamo potuto esimerci dal commentare la proiezione, molto veloce per apprezzare la bontà delle foto, e con considerazioni su quanto valga costruire uno slide come opera finale di fruizione di un portfolio.

Nella proiezione le foto erano a supporto della musica, i paletti erano i ritmi imposti dai passaggi musicali ed ogni foto era un tassello inserito nel fluire di questo spazio musicale: se la foto è bella ma il tempo è di pochi attimi, ti rimane negli occhi solo un cenno, ed il rimpianto di non averla vista meglio.

Infatti rivedendo una a una le foto, ne abbiamo valutato in toto il valore.

Direi molti i commenti, e con punti di vista differenti, dove ogni affermazione ne produceva un’altra contraria altrettanto vera.

Qual è dunque il succo della serata?

Che un progetto richiede una presenza mentale, sapere cosa, e come fotografarlo, e come successivamente costruire l’editing, che può prendere varie direzioni, che può subire modifiche, in base a quali aspetti si vogliono evidenziare, e una attenta analisi va fatta anche in corso d’opera, cercando di capire gli scatti mancanti, le situazioni, i dettagli..

In questa sede se riportassi il tutto, servirebbe molto spazio, finirei con l’inserire considerazioni personali, e poi c’è il valore della presenza..

La serata è volata trovandoci  quasi a mezzanotte senza essercene accorti.

E secondo me molto si potrebbe dire ancora sia su come procedere sui nostri progetti, che specificamente sul lavoro di Drago, ma siamo qui per questo.