Così inizia la serata… Ma è così sempre, quando accendiamo il proiettore e spegniamo le luci.

Iniziamo con una piccola serie di 10 foto di Macchia, scattate al porto antico e nei vicoli, e la prima immagine è proprio la chiatta di “dialoghi nel buio” dove subito abbiamo l’immagine divisa in 2: chiatta e porto. Le altre immagini scorrono veloci quasi tutte in colori decisi, con un buon controllo dell’inquadratura e dell’esposizione; piacevoli. E  abbiamo tutti colto un miglioramento da parte di Macchia rispetto alle prime immagini che ci ha portato, ha usato meglio lo spazio e i volumi.

Quindi è stata la volta di Davide (DVD) con un lavoro inedito su Parigi e una riproposta della piacevolissima proiezione su lampade & affini, rivista con un taglio più preciso, sempre molto essenziale.

La prima mi ha colpito particolarmente poichè le foto sono tutte del giorno successivo agli attentati dello scorso 13 novembre: un giro per le strade fotografando la gente e i luoghi noti ma con un’atmosfera diversa dalla solita, con poliziotti  e meno turisti, ma assolutamente non triste, vuota o che faccia pensare a una guerra in atto, solo i parigini, i francesi che ci sono, e percorrono le loro strade come se non fosse accaduto nulla.

Il commento sonoro era un estratto dal discorso del sindaco di Parigi diffuso dopo l’attentato, un discorso di orgoglio e di coscienza della propria capacità di resistere e contrastare oltraggi e violenze.

Le foto quindi sono una testimonianza costruita con un occhio attento e con qualche piccolo rischio personale: un bel lavoro, da vedere e per pensare.

Quindi il nostro ineffabile GPC ci ha portato due gruppi di stampe: una serie sul porto di Genova, con foto sia datate che attuali, e una seconda serie scattata in Canada in una cittadina sul mare, durante due periodi lavorativi.

La prima è formata da foto che ormai non si potrebbero più scattare a causa delle restrizioni per la sicurezza, anche se nel porto crociere dove inevitabilmente bisogna andarci se ci si vuole imbarcare…

Le navi sono diventate palazzi, il mare una pianura, tutto in rigorose composizioni architettoniche in un buon bianco e nero, un’ottima base per creare un portfolio di interesse fotografico e ormai anche storico.

Buona la comparazione con la città canadese Halifax, nuova Scozia, con un’atmosfera in alcuni casi brumosa, qualche natante a vela, muri con scritte, locali, arredi marini diversi dai nostri, anche questo un bel lavoro ricco di immagini con stampe impreziosite da un margine simil-polaroid (forse… Devo decidere se alla lunga non stanca).

In alcuni casi abbiamo trovato un bello spunto: la luce…. E l’infinito(!)

Ripensando alle foto, è in ogni caso sempre interessante il confronto di come ogni popolazione vive il mare, e di come un fotografo riesce a coglierlo vivendo la sua realtà quotidiana o calandosi in luoghi e culture diverse dalla sua.