C’è chi la chiama Mobile Photography (I.Allison, IRevolution, Ed. Postcart), chi ne parla in termini di post-fotografia (J.Fontcuberta, La furia delle immagini, Einaudi).

Un fatto è certo: la fotografia attraverso il cellulare ha creato un nuovo linguaggio, per certi versi ancora da scoprire e di certo non immaginabile solo pochi anni fa. Un passo in più rispetto alla prima rivoluzione digitale, su cui tanto ci siamo interrogati, specie nei primi anni dell’avvento del pixel rispetto alla vecchia, collaudata e (forse) rassicurante chimica. Certo, questo vale per chi ha qualche primavera sulle spalle, poiché chi ha qualche anno meno (o semplicemente ha scoperto la fotografia di recente), la pellicola resta un mondo sconosciuto (e un po’ misterioso).

Quali le peculiarità della fotografia con il cellulare?

Qualche notazione che abbiamo fatto insieme nella scorsa serata:

– è uno strumento che abbiamo sempre in tasca (quando non già in mano), pronto ad essere estratto e utilizzato in ogni momento ed in ogni condizione (v. ad esempio il bel lavoro di Rosanna, dal finestrino del treno);

– per sua natura non necessita di regolazioni (se non volendo la scelta del formato o poco più);

– è poco appariscente e per nulla invasivo: di conseguenza permette scatti a distanza ravvicinata, in ogni situazione, senza che il soggetto neppure se ne accorga (v. il reportage  di GP Corbellini, anche in questo caso sul treno);

– consente una potenziale, immediata condivisione e/o immissione in rete e sui social (con ogni conseguenza, positiva o negativa che sia);

– grazie al software che gestisce il file, consente di realizzare buone immagini (qualcuno potrebbe dire “troppo”) in modo sorprendente. Ciò anche in condizioni in cui, usando una fotocamera, occorrerebbe intervenire sulle regolazioni (emblematico, a questo proposito, il raffronto che ci ha proposto M.Casonato);

– la geolocalizzazione permette l’utilizzo delle immagini anche come una sorta di diario;

– la possibilità di utilizzare la retrocamera ha dato luogo all’inarrestabile fenomeno dei selfies, modificando in senso autoriferito (e anche un po’ narcisistico), il nostro sguardo sul mondo (specie per i cd. millennials);

Last but not least – udite udite –  con il cellulare ci  si può anche telefonare! (cosa che con una reflex resta un po’ difficile).

 

Per chi volesse approfondire:

http://www.postcart.com/libri-dettaglio.php?id=141

https://www.einaudi.it/catalogo-libri/arte-e-musica/arte/la-furia-delle-immagini-joan-fontcuberta-9788858428221/