Da tenere presente per il futuro, una seconda serata sullo stesso argomento della precedente è a rischio di noia serpeggiante: abbiamo visto una cinquantina di immagini di alberi, per il calendario della ASCO ma con poca tensione critica. Peccato perché c’erano buone immagini, peccato, perché secondo me si poteva sviscerare meglio l’argomento, immaginando scenari di ripresa differenti, pensando al concetto di albero come lo sentiamo nella nostra cultura, nella società, come fonte alimentare, come abbellimento dei giardini, come presenza di una natura soffocata nel cemento cittadino.

Nella nostra casa di campagna abbiamo un grande, bello e folto albero di cachi.

Da piccoli io e raf ci siamo divertiti a scalarlo, a dondolarci con una altalena, l’estate scorsa lo abbiamo usato con i miei figli come barra per esercizi di forza, col caldo ci fa ombra, con la pioggia leggera possiamo starci sotto senza bagnarci, ed è bellissimo sentire la pioggia tra le foglie.

Certo, un calendario va strutturato secondo le aspettative della segreteria che ogni mese ne gira i fogli

Ma perché non sorprenderla con alberi che in qualche maniera diventano partecipi del nostro quotidiano?

Perché diventa complicato e forse inutile

Quindi cari amici dimenticate quanto ho velleitariamente scritto…

Quindi ho proposto un ripasso, ho trovato un bell’articolo sulla preparazione di un servizio, su un vecchio “Progresso Fotografico ” del 1999, dove illustra tutte le fasi di progettazione ed esecuzione di un lavoro fotografico, senza dimenticare anche piccole ma utili notazioni

 

L’articolo aveva come accompagnamento le foto di Martin Parr, quindi ho raccolto un modesto numero di immagini per sottoporle all’attenzione degli astanti.

Parr con le sue immagini con colori crudi e saturi, con le sue flash-ate sparate in faccia ai suoi soggetti fa ironia delle peggiori abitudini dell’uomo occidentale che distrugge con il consumismo e il parossismo turistico ogni cosa che tocca

Detto così è un fotografo da paura, andatelo a cercare, si trovano molte sue immagini e capirete che per lui conta far capire quanto siamo stupidi nel mondo, non quanto siano belle le sue foto

Mi ha fatto piacere trovare questo link dove l’analisi delle sue immagini da preferenza all’aspetto del messaggio piuttosto che dell’estetica che poi è quasi assente

https://medium.com/inutile/martin-parr-letto-fra-le-righe-ced40b6e8b18

Non mi sembra la vedano tutti così, ma è giusto che si differenzi l’opinione: se certe immagini non hanno un buon valore estetico potrebbero dare minore coinvolgimento all’osservatore

Oppure che un fotografo affermato come Parr sia arrivato alla notorietà grazie a buone critiche che da sole potrebbero creare dal nulla mostri di bravura.

Ma fa parte del nostro circolo avere varie latitudini di pensiero, ben venga la differenza!!!

Sono prossimo a costruire il calendario

Ho già ringraziato Panaz che mi ha mandato la sua proposta, ora ringrazio Giovanna, che da sola mi ha mandato praticamente un intero calendario, peraltro con temi molto belli.

Sulla gita alle Langhe per ora siamo in 8 persone, tra coloro che hanno risposto

Qualcuno ha anche risposto sui temi preferenziali di un eventuale Workshop

in generale comunque le risposte sono state molto poche, forse c’è poco interesse per quanto è stato proposto, oppure avete ancora l’estate addosso.

Venerdì 21 proporrei come tema della serata “il protagonista: il dettaglio” suggerito da Giovanna, un tema facile, con scelte da archivio, in attesa di darvi un calendario completo.

Buona settimana