-Federico è stato a NY, la scorsa estate, e ha girato qualche giorno per la città.

Non c’è fotografo che non sappia quanto NY sia fotogenica, ma quanto sia anche già vista e stravista, in immagini che si mangiano come hot dogs, che si bevono con la coca cola.

Federico ci ha proposto un sobrio bn, con una serie di immagini street più rivolte alle persone che ai luoghi, con un percorso per immagini attento ai dettagli espressivi, con una pacatezza di sguardo di chi si muove in punta dei piedi.

-Federico è stato ad Arles, durante le rencontres de la photographie, ma girando per il quartiere de la Roquette, assapora le strade semideserte illuminate dal sole del sud e scatta con la sua fuji

Il prodotto è una proiezione di scorci e persone, momenti di ragazzi con un pallone, di un pianto di una bimba, sempre in punta dei piedi.

-Federico è stato alle Cicladi, in Grecia. e quanto piacevoli sono le stradine, e i personaggi che si incontrano, con belle luci sui muri bianchi, e i colori avvolgenti del mediterraneo.

-Federico è stato in montagna (beh, non è l’unico…) e come si diverte? usando il cellulare come una fotocamerapanoramica, creando una sequenza di paesaggi sulla neve.

-Federico è stato a Chicago (lo so, a questo punto molti di voi si diranno: ma che ce ne frega!) e cosa si inventa? uno street alternativo, girando per un’ora per strade affollate con fotocamera al collo e scattando senza mirare, risultato una sequenza che ha colto varia umanità in pose casuali, interessanti, un po’ alla Klein prima maniera, quando ha scoperto la casualità abbandonando l’ipercontrollo geometrico di Bresson.

-Federico è stato ad un raduno di camion, diversi anni fa, la sua prima uscita per il progetto che poi ha dato vita a Donna Faber, ed era iniziato con lady truck, quindi scatti alle donne che guidano i giganti della strada, rieditando per la serata questo vecchio lavoro, con scatti che già denotavano un’attenzione a particolari e persone, sette minuti senza accorgercene.

-Federico è stato a Genova dopo l’alluvione del 2014, fotografando la gente, gli angeli del fango, i luoghi, le situazioni, le cose rovinate, senza retorica, ma con un occhio attento, esercitato dalla sua precedente esperienza del 2012 all’Aquila, nelle zone terremotate.

-Federico è stato a Milano, alla mostra di Doisneau, al Forma, scattando col silenzio del suo iphone ai visitatori della galleria, con un piccolo collage di persone e foto del grande autore.

Decisamente quando si organizza una serata con le proprie foto, ci si rimbocca le maniche e si fa ordine nel proprio archivio, alla fine ci si rende conto di cosa realmente interessa.

Federico lo ha capito: il suo interesse gira intorno alle persone, per la strada, cercando di essere invisibile, in punta dei piedi, seguendo la scuola della grande fotografia di street.

Beato lui, io dopo 42 anni mica l’ho ancora capito…

Venerdì prossimo 15/1avremo l’assemblea annuale, che è un appuntamento importante dove si fa il punto delle attività svolte l’anno appena concluso e si gettano le basi per quelle da programmare per il 2016.

Il direttivo sarà dunque presente sia per fare resoconto, sia per ricevere proposte. Il circolo è di chi viene, lo alimenta con la sua presenza, con il suo apporto di foto, di idee e proposte, di critiche su quanto pensa non venga fatto e si potrebbe fare o che si potrebbe migliorare. Quindi un appuntamento irrinunciabile per chi ha interesse che il 36 continui ad essere sempre il SUO circolo.