Nel bene e nel male

Beh, dai, non proprio male… si vabbè quel po’ di silenzio durante la lunga visione, che ti sembra infinito, tutto scorre, una dietro l’altra, una lunga processione, questo ripetersi dell’angusto, leggermente claustrofobico.

Si,  186 foto in sede, altre 15 da casa di drago, e Daniela che ha inviato le sue alle 20 di venerdì e mi sono accorto solo in fine serata che non le avevo scaricate (prego tutti coloro che vogliono inviare foto di farlo non all’ultimo minuto) diciamo che sono un po’ tante.

Colpa di noi organizzatori, che poi sono io in questo caso, che non vi ho dato un limite di 10 foto o meno, e il tema che in effetti richiama partecipazione.

Ma alla fine era un problema avere così tante foto?

In questo caso si è preferito fare il cosiddetto calderone, mescolando tutte le immagini senza sapere di chi sono, e perdendo eventuale ordine di visione, e non tutti lo hanno gradito. Poi un vicolo (per chi non c’era questo era il tema della serata) è pur sempre una viuzza pedonale tra le case ravvicinate, molto angusto, senza luce diretta del sole, dove che vada bene si affacciano negozi. Quindi da un lato la facilità di esecuzione di questo genere di foto, dall’altro l’inquadratura abbastanza vincolata (!!), hanno fatto sì che molti scatti fossero simili. E il lavoro di selezione non è partito dalla scelta delle foto in tema, ma direttamente cercando le immagini in qualche modo più significative.

Ci mancherebbe, erano tutte tecnicamente ben realizzate, ma molto simili tra loro, quindi la scelta è andata su immagini che avessero qualcosa che le distinguesse, o per l’elemento umano, o per la particolare luce, o perché parliamo di un dettaglio, o per una buona realizzazione di uno sfuocato o mosso intenzionale, o ancora una postproduzione accattivante.

Di sicuro la scelta delle ultime foto, circa 16, non aveva nulla di coerente, tanto da lasciare spiazzate alcune persone che avrebbero voluto trarre insegnamento dell’editing e non hanno trovato appigli e certezze sulla scelta.

D’altro canto la selezione è stata fatta da chi si è esplicitamente espresso a favore, e chi non ha aperto bocca o alzato la mano ha in qualche modo subìto una scelta media, mentre un editing serrato poteva essere svolto con un vero obiettivo di coerenza.