Lunedì 28 Febbraio 2022, alle ore 18, a Palazzo Ducale di Genova (Sala del Minor Consiglio), in collaborazione tra l’Associazione Culturale 36° fotogramma e Fondazione Palazzo Ducale, si terrà un incontro fotografico con Giovanna Calvenzi.

Introduce Federico Montaldo.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Green pass obbligatorio.

Esiste un “Basilico prima di Basilico”.

Prima di divenire il grande fotografo che tutti conosciamo, impareggiabile indagatore delle metropoli, delle fabbriche, delle periferie, dei paesaggi urbani, che lo hanno reso famoso in tutto il mondo come uno dei più grandi maestri del genere, c’era un giovane studente di architettura che ancora non aveva manifestato una vocazione per la fotografia.

Come quando, in un tardo pomeriggio dell’estate 1969, nella periferia di Glasgow, imbraccia una Nikon F scattando un solo rullino, colpito dai ragazzini scozzesi, dai terrains vagues, e dall’archeologia industriale ottocentesca.

Oppure quando, nell’estate 1970, parte da Milano con una Fiat 124, con ipotetica destinazione Kabul. È il viaggio iniziatico della generazione dei figli dei fiori, la strada verso l’India, e Gabriele ha intenzione di realizzare una serie di foto da vendere a qualche rivista. Il progetto non giungerà a compimento, ma nell’archivio personale quegli scatti furono accuratamente custoditi e il fotografo milanese pensò qualche volta di farci un libro.

Ed è sempre un giovane Gabriele Basilico che l’anno successivo attraversa il Marocco in compagnia di Giovanna Calvenzi e di qualche amico. Dopo diecimila chilometri di viaggio restano quindici rullini. Immagini che oscillano tra il reportage di impatto sociale, i profili architettonici delle città imperiali e i volti che raccontano la vita delle persone.

Pochi anni dopo, nel 1976, Gabriele Basilico sarà a Rimini per un lavoro sul Grand Hotel, dove conosce alcuni artisti (spogliarelliste, maghi, clown) che si esibiscono al Lady Godiva, l’adiacente night club. Incuriosito scatta qualche fotografia. Il mondo dell’avanspettacolo sta tramontando e molti di quei luoghi si sono trasformati in cinema “a luci rosse”.

A distanza di tanti anni questo inedito e sconosciuto Basilico è stato portato alla luce nei libri pubblicati dalla casa editrice Humboldt Books, curati da Giovanna Calvenzi: Glasgow 1969, Iran 1970, Marocco 1971, Non recensiti.

Giovanna Calvenzi è nata a Milano. Nel 1973, dopo la laurea in lettere, ha iniziato a insegnare storia della fotografia e linguaggio fotografico presso i corsi professionali per fotografi della Società Umanitaria.

Nel 1977 ha iniziato a scrivere per l’editoria fotografica e a collaborare con diversi periodici. Nel 1985 diventa photo editor di Amica, della RCS Periodici. In seguito lavorerà a Max (1987), a 7/Corriere della Sera (1987), a Vanity Fair (1990). Nel 1991 diventa direttore del mensile Lei Glamour, delle Edizioni Condé Nast, che lascia nel febbraio 1992. Nello stesso anno diventa photo editor di Moda, della nuova ERI quindi di SportWeek (2000), magazine della Gazzetta dello Sport. Nel 2012 diventa, fino al dicembre 2015, consulente per l’immagine presso la Periodici San Paolo. Dal 2015 è presidente del Museo di Fotografia Contemporanea, Cinisello Balsamo-Milano. Dal 2016 al 2019 è consulente per l’immagine di Donna Moderna, Arnoldo Mondadori Editore.

Si occupa dell’Archivio Gabriele Basilico, Milano.

Nel 1998 è stata direttore artistico dei Rencontres Internationales de la Photographie di Arles. Nel 2002 è stata guest curator di Photo España a Madrid e nel 2014, con Laura Serani, delegato artistico del Mois de la Photo a Parigi.

Ha pubblicato, tra gli altri, Italia. Ritratto di un Paese in sessant’anni di fotografia (2003), Letizia Battaglia. Sulle ferite dei suoi sogni (2010), Le cinque vite di Lisetta Carmi (2012), Antonia Pozzi. Sopra il nudo cuore, con Ludovica Pellegatta (2015) e Interviste (2019).